l’analisi geologico-geomorfologica di un’area collinare in sponda destra del Torrente Castagnola, nel comune di Deiva Marina, al fine di fornirle degli elementi tecnico-conoscitivi in merito alla presentazione delle osservazioni, che possono essere effettuate “….da chiunque ne abbia interesse” (art. 4 comma 3, L.R. 24/87), in occasione dell’adozione del nuovo P.R.G. da parte della Amministrazione Comunale.

Per l’esecuzione dell’incarico è stata condotta un’indagine geomorfologica di dettaglio e l’analisi della cartografia tematica, gentilmente fornita dalla committente, a corredo del Piano Regolatore Generale ottenendo, così, elementi conoscitivi, di carattere geologico e geomorfologico, atti a valutare la compatibilità di un “ipotetico” sviluppo insediativo, dell’abitato di Deiva Marina, verso la retrostante fascia collinare.

 

INQUADRAMENTO GEOLOGICO GEOMORFOLOGICO ED IDROGEOLOGICO

 

a)        Ubicazione del sito

La zona di studio riguarda un territorio collinare prospiciente il centro abitato di Deiva Marina ed immediatamente a ridosso della  fascia di cornice del Parco di Punta Manara e Punta Moneglia (L.R. 18/03/85 n. 12), in  particolare, ci si riferisce alle dorsali montuose, esposte a SE, di Erzo e Castagnole (cfr. Allegato 1 e  Allegato 3 -Documentazione fotografica- Foto 5 ).

 

b)          Cenni di Geologia

Da un punto di vista litologico si osserva la presenza delle Arenarie del Gottero, una formazione flyshoide costituita da una successione di arenarie quarzoso-feldaspatiche e micacee alla quale si intercalano giunti più o meno abbondanti di argilliti siltose nere.

La giacitura delle bancate presenta una immersione variabile verso E e SE ed inclinazione compresa tra 35-50° con due sistemi di fratturazione secondaria, subortogonali tra loro e con spaziatura circa decimetrica; tale assetto determina la disarticolazione delle bancate e una divisibilità in blocchi dell’ordine da qualche cm3 fino a qualche dm3, cui si accompagna un’intensa alterazione fisico-chimica dell’ammasso roccioso (cfr. Allegato 3 -Documentazione fotografica- Foto 1).

 

Il substrato litoide è sormontato da coltri detritiche di natura eluvio-colluviale che, poco abbondanti nelle zone ad elevata clivometria, divengono consistenti lungo le “rotture di pendio” e nella parte terminale dei versanti. Tali coperture, generalmente incoerenti o semicoerenti, sono caratterizzate da scarsa matrice e da una granulometria eterogenea, ma prevalentemente grossolana, con abbondante scheletro lapideo.

 

Si osserva, inoltre, come l’evoluzione tettogenetica del territorio, espressione dell’orogenesi appenninica, evolva passando da fenomeni compressivi, di tipo plastico, a fenomeni distensivi di tipo rigido, nell’ambito dei quali è possibile riconoscere direttici di faglia con prevalenti direzioni circa N-S ed E-W -o direzioni vicine- (cfr. “Carta Geologica” del Piano Regolatore Generale -1996- e Allegato 2).

 

c)          Inquadramento Geomorfologico

L’assetto dei luoghi è caratterizzato da un’acclività assai variabile (classi di pendenza dalla II alla V – dal 10% a > del 50%) e profilo articolato in cui ad una clivometria generalmente elevata si contrappongono rotture di pendio localizzate sia nelle porzioni mediane sia terminali dei versanti.

 

La zona di raccordo con il fondovalle presenta coperture eluvio-colluviali di spessore variabile; in particolare sia presso il “serbatoio dell’acquedotto”, sia lungo il taglio artificiale della strada vicinale per C.Castagnola e nei pressi del cavalcavia ferroviario di Via Genova si osservano potenze di circa 2-2.5 m. Diversamente si rileva una coltre sottile nella zona prospiciente il centro abitato nei pressi del Rio Posacqua.

Attraverso il sopralluogo di campagna è stato possibile evidenziare la presenza di fenomenologie imputabili a movimenti gravitativi:

ü      il muro di contenimento a monte di Via Genova, in prossimità della Galleria Ferroviaria del Rospo, risulta lesionato (cfr. Allegato 3 -Documentazione fotografica- Foto 2);

ü      presso C.Montone è presente un’area caratterizzata da una instabilità quiescente resa evidente dalla rotazione dei fusti degli alberi e dalla presenza di alcune nicchie di distacco ormai rivegetate (cfr. Allegato 3 -Documentazione fotografica- Foto 3).

 

In relazione alla dinamica delle acque superficiali si osserva che la copertura vegetale determina una efficace protezione nei confronti dell’erosione superficiale, mentre, in prossimità della strada vicinale per C.Castagnola e nelle zone più acclivi, in corrispondenza del substrato roccioso denudato, si verifica un’erosione incanalata di fondo.

 

Per quanto concerne la copertura vegetale, senza entrare nei meriti di una classificazione sistematica delle specie arboree ed arbustive ivi presenti, si osserva come i versanti siano uniformemente ricoperti da una vegetazione appartenente alla “macchia mediterranea” (cfr. Allegato 3 -Documentazione fotografica- Foto 4 – Foto 5).

In particolare, pur essendo presenti aree percorse da incendi e zone recentemente interessate da interventi di taglio e sfalcio, l’assetto vegetazionale appare integro ed esteso fino al limitare dell’insediamento urbano.

 

d)        Cenni di Idrologia ed Idrogeologia

Il reticolo idrografico superficiale è marcato dalla presenza del Torrente Castagnola e dalla rete degli affluenti secondari, che con percorso relativamente rettilineo ed incassato risultano impostati circa perpendicolarmente all’asta principale.

Per quanto concerne le caratteristiche idrogeologiche del substrato roccioso si evidenzia che le arenarie sono dotate in genere di una permeabilità per fratturazione; queste ultime, però, affiorando sia come arenarie grossolane che come macro-aggregato di blocchi in matrice sabbiosa, cui si aggiungono le intense fratturazioni più o meno estese, divengono, localmente, anche permeabili per porosità.

Le coltri di copertura, di varia natura e disposte a ridosso dei pendii o delle pareti acclivi, presentano una permeabilità per porosità condizionata dalle caratteristiche granulometriche.

 

Per quanto attiene alle acque sotterranee, durante il rilevamento, non sono state evidenziate emergenze idriche significative, solo localmente è stata individuata una zona di impregnazione, con forte stillicidio, e presenza di vegetazione idrofila in una porzione di versante a monte del muro di contenimento in Via Genova, all’altezza del cavalcavia ferroviario (cfr. Allegato 2).

 

home